Oggi c'è stata la riunione alla scuola di mio figlio (terza elementare). Le (eccellenti) insegnanti hanno subito presentato la delirante situazione in cui si trova la scuola in generale e il nostro plesso in particolare grazie alla recente riforma?-Gelmini (in modo molto diplomatico e non polemico come farò invece io che sono francamente incazzata nera): taglio di cattedre con conseguente rimescolamento delle insegnanti per le classi, tra le quali alcune usate letteralmente come tappabuchi buttando al cesso competenza e specializzazione in una determinata area nonché anni di esperienza e formazione mirata (prevista peraltro dalla facoltà di Scienze della Formazione); marasma totale in diverse classi (quella dell'area linguistica che deve prendere scienze e tecnologia, quella dell'area scientifica che avrà meno ore nella sua classe ma si trova a tappare buchi in altre... un delirio); nessuna compresenza (per il recupero di attività o per far sì che tutti i bimbi possano raggiungere buoni livelli); ovviamente, nessuna gita.
In compenso però, visto il grande risparmio attuato dal governo, non ci sono i soldi per i gessi, per le fotocopie, per i libri della biblioteca, per il materiale per i vari laboratori, siano d'arte, di scienza o di informatica (anzi, ci tiene a precisare la maestra, il laboratorio di informatica non si potrà più fare senza compresenza: non si può andare in aula informatica con 20 bambini e 12 computer, che non vanno neanche tutti) (ah, dobbiamo portare un sapone perchè è un anno che non montano il dispenser in bagno). E se la maestra s'ammala, non è detto che nominino la supplente, perchè non ci sono i soldi. Si ride anche all'idea che "Maestra ammalata, bambini a casa" (della maestra?), come succedeva una volta nei paesini di montagna.
Silenzio e aria tesa. "Facciamo una colletta per aiutarvi", dice uno. "Certo, raccogliamo". "Di qualsiasi cosa abbiate bisogno, ditecelo, eh, mi raccomando", dice un'altra mamma. E avanti, i generosi genitori che non vogliono far mancare nulla ai loro figli...
E alla notizia che la maestra non potrà più nemmeno andare a fare una passeggiata al mare con i bambini (il rapporto insegnante-bambino in uscita didattica è 1/15), un solerte e fantasioso babbo propone di aggirare la legge in questo modo: se la classe ha 20 alunni, quel giorno vengono segnati sul registro 5 assenti (che però vanno in gita lo stesso) e l'insegnante viene affiancata da volenterosi genitori per il giretto in paese. "Peròòò! Eh, dai, si potrebbe fare...", dicono altri in coro.
Ed è allora che ho amato incommensurabilmente la Maestra di mio figlio che ha pronunciato le seguenti parole:
"Se noi maestre, per l'ideale, per il bene dei bambini, per passione e perchè crediamo vivamente nel lavoro che facciamo, continuiamo a voler arrivare comunque sempre dappertutto trovando mille stratagemmi strani, la scuola continuerà a funzionare e difficilmente all'esterno ci si accorgerà delle condizioni in cui stanno gettando la Scuola Pubblica. Questa è la scuola pubblica che vuole il governo. Questo è il meglio che possiamo fare in una scuola così pensata e voluta."
Ammetto che ho avuto un momento di sano godimento.
Questo post è troppo lungo e scritto anche maluccio. Ma chissenefrega.
:pueblo: