Nella mia cucina succede praticamente di tutto, e questo tutto succede mentre siamo insieme appassionatamente, perchè la cucina per noi è
IL luogo.
Si mangia, si fanno i compiti, si rompono le susine a chi fa i compiti, si spacca la testa (o si tenta di) a chi ti impedisce di fare i compiti, si impedisce a chi vuole spaccare la testa di spaccarla, e a chi rompe le susine di romperle; si impedisce di essere impediti nello spaccare la testa o nel rompere le susine, perché a quel punto il desiderio di rompere e/o spaccare è salito alle stelle; si ascolta la musica, si va in rete, si parla, si litiga, si esce, si torna, si fa pace, si gioca a carte, si prende in giro il pesce, si dà dello stronzetto al granchio, si mettono le bocce vicine per vedere il pesce che vorrebbe attaccare il granchio e non capisce che c'è il vetro nel mezzo, lo si piglia pe' culo un'altra volta; si va sotto la tavola a giocare a biglie, si chiacchiera con gli amici, si sparpagliano sulla tavola tutte le bollette da sistemare da due anni a questa parte e sul più bello, mentre tu hai diviso le carte ed è tutto sotto controlo, lui ti dice:
adesso sbaraglia perché dobbiamo apparecchiare.
Di tutto, insomma.
Tra il tutto che si fa in cucina, stando insieme, c'è stato un giorno che ho pensato bene di farmi la ceretta. Sì sì, la ceretta alle gambe.
E così, mentre i bambini giocano con il pallone (di pezza) sotto e attorno alla tavola (no, la cucina non è grande, fanno i "passaggini") e Van prepara da mangiare, io mi faccio la ceretta. Beatamente, chiacchierando, in compagnia. Penso.
Illusa.
Errore. Grossissimo. Gravissimo. Enorme errore.
- Mamma, cosa fai?
- la ceretta.
- perchè?
- perchè voglio le gambe lisce.
- ah. E perché il papà non se la fa?
- perchè l'uomo è bello con il pelo.
- e la donna no?
- mh, no.
- perché?
- perchè la donna è bella con le gambe lisce.
- perché?
- perché sì.
- non si dice
perchè sì.
- ok. Allora: perchè il pelo nella donna non è bello.
- perché?
- diciamo che a me piace così.
- ...e allora ti fai le gambe lisce.
- sì.
- Ho capito. Posso toccare qui?
- NO!
(
ovviamente tocca)
- Troppo tardi. Adesso hai le dita tutte appiccicate! Tieni questa carta, pulisciti.
- Posso massaggiare io con la mano sopra la carta?
- sì dai, fai così, striscia forte.
- così?
- sì, bravo.
- e adesso strappi, vero?
- sì.
- posso strappare io?
- NO.
- e perché?
- Perché tu non sei capace e mi fai male.
- ma tu non ti fa male?
- no.
- perché?
- perché io so come si fa e tiro forte.
- Ma anch'io sono forte, guarda, ti faccio vedere.
- NO. Tesoro, lo so che sei forte, ma questo lo faccio io.
- posso provare anche io sul mio braccio?
- no!
- e perché?
- Primo, perché tu ti fai molto male perché hai la pelle delicata. Secondo, perché poi ti resta il buco di peli nel braccio, non va bene.
- ma la tua pelle non è delicata?
- un po' meno della tua.
- perché sei vecchia, vero?
- sì, amore.
- ...
- Ma ti vai a fare un giro, per favore?
- No, mi piace vederti che ti fai la ceretta.
- Ecco, te pareva.
strap. strap. strap.- Ah. Mamma...
- Cosa-vuoi.
- perché vuoi essere bella con le gambe lisce?
- ANCORA!!!
- Sì.
- Ok. Lo faccio per essere bella per il papà.
Finalmente.
Se ne va.
Va a tirare due calci con suo fratello.
Fine delle domande.
Chissà poi perché.
(Però, giuro, la prossima volta me la faccio in bagno, chiusa a chiave a tre mandate).