Mi chiamano da scuola, sono a casa perché ho il turno delle dieci, ho il phon in una mano, i capelli arrotolati sulla spazzola nell'altra mano e la cornetta del telefono nella terza mano.
E' la mia collega. Mi dice
C'è il tecnico del computer, io non so bene cosa dirgli, te lo passo.
Passa passa.
Il computer della scuola aveva una malattia molto terribile, grave e sicuramente rara. Lo dico perché schiacciavo il bottone, lo accendevo, si accendeva, e poi la freccettina cominciava a fare tutto un balletto, sembrava come se gli fosse preso il ballo di S. Vito; poi la appoggiavo sopra una cartella e quando ci cliccavo sopra, il computer faceva
Blurp, diventava tutto blu, poi tornava all'inizio e
accedi, diceva. Accedi pure, ma la freccetta faceva il suo balletto e via di clic, e via di blurp. Io avevo anche provato a spegnere, due settimane prima, e a riaccendere, trucco da vecchia canaglia imparato dalle vecchie canaglie, che a volte le macchine son strane,
basta spegnere e riaccendere, dice,
o riavviare. Ma niente, stesso ballo di S. Vito. Avevo anche provato, a mani congiunte occhi chiusi e preghiera intima tra me e lui, a distanza di una settimana, a riaccendere. Niente. Allora avevo pensato che il computer si fosse preso per cause x una malattia gravissima, di quelle che mettono ko le banche mondiali con tutti i milioni e milioni e i dati e i casini mondiali.
Chiamiamo il tecnico, non c'è altra soluzione. Cioè, prima chiamiamo la segretaria della direzione che poi chiama il tecnico. Ma cos'ha? Mi chiede lei. Eh, non lo so, sicuramente un virus pazzesco, ma pazzesco proprio, guarda, non sai, gli toccherà sicuramente portarselo via.
- Sì, però, ragazze... Ma hai provato a riaccendere?
- Ma certo! Niente, ti dico, sta volta s'è preso qualcosa di grosso.
- Ma come, se non avete la rete?
- Ma sai, le chiavette...
- Ma non dovete usare le chiavette!
- Eh sì, ma figurati, come fai a copiare i documenti (ecceteraeccetera)...
- Va bene, vi mando IL TECNICO.
Ora:
il tecnico, io lo so, è una razza tutta particolare. Al tecnico succede che va negli uffici del Comune perchè lo chiamano che la stampante è rotta, non va, e lui arriva e dice: Vede questo filo? Si chiama A l i m e n t a z i o n e (scandisce, io lo so che scandisce), e va attaccata alla presa. Poi la stampante va.
Il tecnico poi esce dal Comune e sbuffa. O impreca. O ride. Oppure tutto. Di sicuro,
ma di sicuro, scuote la testa.
Ecco, io ho sempre timore reverenziale per il tecnico del computer. Lui, il tecnico, è addirittura capace di domare la macchina senza il mouse, vi rendete conto? SENZA IL MOUSE. Tictictaciticaticaiitcai e il compute si inginocchia. L'ho visto, giuro. S'inginocchia.
Quindi, dato il mio timore reverenziale, chiamo solo se le ho provate tutte, se proprio è grave. Io non voglio che scrolli le spalle.
Allora, con la cornetta nella terza mano e le altre due mani impegnate tra fono e spazzola (devo aver studiato al circo in una qualche vita precedente), dico:
- Salve, sono la maestra. Ha guardato il computer? Lo porta via, vero? Deve essere gravissimo, lo so.
- Veramente va. L'ho acceso, e va.
Ecco, con la spazzola e i capelli attorcigliati e il phon nella mano, sento che mi sale da dentro una roba, un misto di rabbia dolore vergogna.
- Come sarebbe: "
va"?
- Va. Ma cosa aveva?
- Dunque...
E lì, dentro di me, me lo raffiguro benissimo mentre esce dal cancello e scrolla la testa con una grande delusione dentro e disistima per tutta la categoria insegnante completa. Però io adesso vorrei capire una cosa: i computer sono bastardi?
Una volta, mi ricordo, il grande avrà avuto sei mesi di vita, fuori faceva un freddo pinguino artico, erano le due di una banale notte di gennaio e questo qui inizia a strillare come un pazzo. Non vuole tetta, niente tetta. Canta, culla, massaggia, canta canta, massaggia, culla, scuoti (anche vigorosamente) e piangi (assieme). Niente. Urla da ossesso indemoniato. Ha la febbre? Macché. Ruttino? macchè. Cacca nel pannolino? Tampoco.
Andiamo all'ospedale, avrà sicuramente qualcosa di gravissimo, senti come urla. Pronti. Freddo pinguino, vestiti vestilo incappuccialo incopertalo (operazioni nient'affatto facili durante una crisi d'indemoniamento). Via per la strada verso l'ospedale. Spera prega prega spera che i semafori siano verdi. Non c'è un cane. Strada liscia. PER FORZA! SONO LE DUE di un banale giorno della settimana di gennaio e c'è un freddo pinguino! Chi vuoi che ci sia, se non due poveri giovani sfigati con un demone attorciliato dentro strati e strati di coperta?
E poi, davanti al cancello dell'ospedale, magicamente, lui smette.
Fine. Silenzio. Pace. Dorme. DORME. Ma si può sapere che cacchio ci avevi da urlare tanto che adesso dormi?
Con l'occasione, alle tre di notte nel freddo pinguino artico, quella notte ci siamo fatti un romantico giretto in macchina al porto, canale destro, canale sinistro, zio canale che sonno e che freddo torniamo a casa.
E così fa il computer. Con te non va, arriva il tecnico e Plin! Va. Perfetamente.
- Guardi, io, nel senso, ecco, la freccetta... quando la puntavo in una cartella, per esempio, faceva come tutto un balletto (terminologia tecnica), poi cliccavo su per aprirla, e il tutto faceva blup (altra terminologia tecnica), e tornava automaticamente alla pagina iniziale; insomma, non mi faceva fare niente (altro termine tecnico). Ho anche pensato che, forse, un bambino per giocare mentre non vedevo avesse staccato il filo del mouse, non vorrei averla fatta venire per il filo del...
- Ma la freccia la muoveva?
- Sìsì, solo che poi ballava tutta...
- Allora non era il filo del mouse. Ma poi si ricorda altro?
- Ecco, sì, che poi per la disperazione (approccio di risoluzione tecnica da manuale) spegnevo di cattiveria dal bottone e usciva una finestra che diceva "
blabla.exe" (e qui siamo all'ultima frontiera del tecnicismo più spinto). E lì io ho pensato che si fosse preso un virus gravissimo e ho chiamato in direzione.
- Credo che sia andata così: (
non ci provo nemmeno a ripetere quello che mi ha detto, ma in sostanza credo volesse dire che il computer doveva finire di fare qualcosa, che era rimasto in coda, quindi non riusciva a ripartire. Quando lui lo ha acceso, dopo diverso tempo che non veniva più acceso, questo qualcosa è finito e allora è ripartito bene).
- Quindi non mi odia per averla fatta venire?
- Nono, passavo comunque per l'altra scuola.
- Senta, ma non può essere che la causa stia nel fatto che a volte noi maestre ci dimentichiamo di spegnere il computer, poi la schermata diventa nera (termine tecnico) e prima di andare via ci dimentichiamo che è acceso e spegnamo direttamente dalla ciabatta?
- Succede questo?
- Eh, sì, a volte può succedere, sa, con i turni...
(credo di aver sentito come un lontano urlo di dolore provenire dalla cornetta)
- Ecco, questo dovreste evitarlo, fa molto male al computer.
Orbene, siamo al lieto fine,
adesso il computer va. Andiamo d'accordo, lo spegnamo passando dal via e non finiamo più per stare ferme un giro in prigione. Soprattutto, però, siamo simpatiche al tecnico. Me lo sento che non ha scrollato le spalle e che è andato via quasi intenerito.
(O meglio, mi piace tanto tanto credere che sia così).