venerdì 23 settembre 2011

Mi invento i detti famosi

Ti voglio! dice il formaggio alla pera, che cadendo dal noto pero lo guarda e non capisce. Ti voglio! ripete lui con decisione. E' un bel pezzo di formaggio grana, lui. La pera è la morte sua, lo sa lui e lo sa il contadino che si gode la scena da sotto un albero; il pero, appunto.
Lo sanno tutti, del fomaggio e della pera; che sono la coppia perfetta, dico.
Non ci si può mettere per traverso a un siffatto destino.
Però c'è che la pera è un pochetto testarda, sembra faccia di tutto per fuggire a quel meraviglioso odine universale cosmico pensato per lei; di finire con quel gran pezzo del grana, dico.

E insomma ce ne vorranno di peripezie perché il buon fato si compia (è sempre così, che la necessità è per vederci felici e fa pure di tutto, credete, e noi invece facciamo di tutto per rovinare e complicare le cose, e essere infelici), finché la pera s'arrende (s'accorge? si sveglia?) al buon formaggio, facendo di quella accoppiata la migliore dei secoli.
C'è da dire che mai come quel formaggio e quella pera.

Da cui il famoso detto "non fare la pera", a intendere che non bisogna accanirsi a rovinare i piani di un buon destino pensato per noi complicando, incasinando, correndo, scappando, ingarbugliando, ragionando in maniera logica e ragionevole e ostinandosi a remare contro.
Pfiu.

Va anche detto che "due atomi di idrogeno e un atomo di ossigeno formano, quando reagiscono tra loro una sostanza, l'H2O, le cui qualità non sono riconducibili a quelle dei due elementi fondamentali H e O. L'acqua è qualcosa di diverso, non è solo la somma di determinate qualità individuali e sarebbe insensato ogni tentativo di ridurla alle sue singole componenti. E' proprio questo genere di sciocchezza che non di rado commettiamo. [...] Ogni rapporto (fra atomi, cellule, organi, uomini o nazioni, poco importa) è qualcosa di più e di diverso delle componenti che i due partner portano con sé nel rapporto: dall'alchimia scaturisce una qualità emergente sovrapersonale." (da Paul Watzlawich: Di bene in peggio)

E il contadino lo sa.