domenica 12 novembre 2017

di pomeriggi di verità

Oggi sono stata con mia mamma a sentire un filosofo che ha fatto un intervento, Fare la verità, all'interno di una rassegna su Realtà e mondi possibili, davvero interessante, un'ora e mezza densissima come sanno fare i filosofi e, a parte il fatto che io e mia mamma eravamo un pochetto ubriache perché avevamo preso un punch all'arancia, ma siccome non siamo abituate a bere, siamo uscite dal bar che non riuscivamo ad andare dritto e Per fortuna che la sala della conferenza è vicina, mi ha detto mia mamma, e mi ha dato anche Tu sei pazza a farmi bere, ma sono 35 gradi, come la grappa, pazza, e giù a ridere, siamo arrivate là che avevo male alla pancia dal ridere, a parte questo fatto dell'ubriachezza, che per fortuna che quando abbiamo incontrato delle persone che conosciamo siamo riuscite anche a essere composte, a parte questo fatto, devo dire che ad un certo punto, mentre parlava, il filosofo, e diceva cose densissime, ha lasciato come buttata lì una frase, buttata lì come niente, così come fanno i filosofi, che buttano lì delle verità, come fosse niente, una dietro l'altra, che non fai in tempo a ragionare su una che ti è entrata dentro come una lama nel burro, che lui ne ha già dette altre, che però hai perso, per forza, come fai, tutta quella roba in poco tempo, non puoi, e la frase buttata lì come per caso è stata questa: "[...] va detto che comunque non siamo felici perché non siamo scemi [...]", e io e mia mamma, quasi uscite dall'ubriachezza, ci siamo guardate e sentite anche intelligenti, ché prima, al bar, davanti al punch, s'era detto che non è depressione, è più malinconia, una tristezza che ti viene, ma ogni tanto eh, non sempre, quando è brutto tempo, per esempio, che quando c'è il sole già passa, una malinconia che ti prende, anche a te? sì, siamo un po' tutti così, ci eravamo dette, e il filosofo, non lo sapeva, ma ci ha fatto un complimento.

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