mercoledì 31 gennaio 2018

ma andiamo

Le diete. Che puoi mettere solo *un cucchiaino* di olio nell'insalata, e poi l'insulto, che se metti l'olio nel cucchiaino e poi lo versi nell'insalata, ma cosa va giù nell'insalata? Cosa? Che l'olio resta tutto nel cucchiaino? 
Fuck cucchiaino.
Ho iniziato a  guardare Dexter, per cui adesso il mio dialogo interiore è tutto un fuck qua fuck là.
Volevo condividere.

sabato 27 gennaio 2018

quando incontri un gentiluomo ed è subito gioia

Ieri, a casa dei miei, ho incontrato un signore che non vedevo da, credo, almeno dieci anni.
Nell'ordine, i seguenti complimenti:

Tu sei la sorella più grande di età ma più bassa, vero? e più grassoccia?
E hai... 50 anni?

Ho annuito a tutto.

mercoledì 24 gennaio 2018

di ritratti e di bambini

Non mi sono mai fatta fare un ritratto. Mi piacerebbe molto posare per un pittore ma non ho avuto mai occasione e, si sa, son cose che devono succedere un po' così, per caso, non so. Come si fa a farsi ritrarre da un pittore? Io non lo so, lo desidero ma non lo so, come si può fare. Vai da un pittore e glielo chiedi? e dove lo trovi un pittore? non lo so, come si fa.
Ho sempre pensato che posare per un pittore mi metterebbe in una posizione di attesa, di curiosità (chissà come mi vede, chissà cosa verrà fuori), di emozione, di tensione, di sottomissione, anche, perché lui è il pittore e io sono niente, in quel momento, in una relazione per niente simmetrica. Il potere è tutto il suo. Questo ho sempre pensato.

Poi, oggi, ho chiesto ai bambini di ritrarsi vicendevolmente.
Avete mai assistito all'esecuzione di un ritratto fatto da bambini di 4 e 5 anni?
Io sì. E' un'esperienza interessante, straordinaria.

Il soggetto ritratto spesso non si limita a fare da posa, ma dà indicazioni al disegnatore molto chiare: Per i capelli usa il marrone, per la bocca la voglio con il rossetto, prendi il rosso. Le guance rosa, le ciglia nere. I capelli sono lunghi, guarda, ho la coda con il fiocco. 
A volte ho dovuto frenare il modello dall'intromettersi nel disegno, dal disegnare lui stesso.
A volte chi posa si stufa e se ne va, senza salutare, ma questo capita solo quando il modello è molto piccolo, anche se è stato proprio lui a chiedere di essere ritratto, ma è così che funziona. Comprensibile.
Altre volte, invece, ci sono modelli immobili, perfetti, seri, imbalsamati. Ma è molto raro.

Prendono la cosa seriamente e ridono, ridono, ridono di gusto. Lì attorno si forma spesso il pubblico che osserva, rispettosissimo, il ritratto in atto. E si piacciono, e si vogliono bene, mentre si ritraggono, si vede proprio che vogliono onorarsi attraverso il segno. E non hanno mai paura di sbagliare, e ridono, e si divertono, e si vogliono bene. 

E' stato bellissimo.

autogol

Quando mi organizzo o faccio dei programmi, che li stia mettendo in ordine, a mente, o che li stia scrivendo, io parlo, da sola, un po' come quelli che quando danno da mangiare ai figli piccoli, ad ogni boccone aprono la bocca.

- Dovrei fare un lavoro per la scuola, però, a pensarci, posso farlo anche domani mattina.
- Ah, mamma, quindi procrastiniamo, eh?

Zitta devo stare, zitta.


venerdì 19 gennaio 2018

fa troppo caldo, per essere

Mi sa che sto male, mi fanno male le ossa, ho voglia di latte ma non voglio bere il latte di mucca per qualche ragione strana, lo bevo ogni mattina ma quando sto male no, quando sto male  mi sento in colpa a bere il latte di mucca, non indaghiamo, ho preso il latte di riso, l'ho scaldato, ho fatto la schiuma come se fosse un cappuccino di riso, ma da solo ho poi pensato che non era buono, ci ho messo dentro il nesquik. Perché l'ho fatto. Io la devo smettere. Lo dicevano, che il senso di colpa crea un sacco di guai.

mercoledì 17 gennaio 2018

più che lavata, lessata

Devo fare una ricerca per la storia che sto scrivendo, sono di un felice, chi l'avrebbe mai detto che avrei avuto bisogno di ricercare, e domani vado alla biblioteca civica Gambalunga a fare questa ricerca, che ci andrei anche spesso, in biblioteca, ma non ho mai una scusa, mi viene un nervoso delle volte, quando ci passo davanti, vorrei entrare, avere una scusa per farlo, poi non entro, cosa entro a fare. Invece adesso ce l'ho, domani pomeriggio vado, son contentissima. 
Le idee migliori, come questa, mi vengono mentre faccio il bagno, forse è per via della temperatura, 40 gradi.

martedì 16 gennaio 2018

non credetemi pure #2

E lì vicino, dall'altra parte della strada, c'è il bar degli scienziati, se la raccontano, poi tornano nella loro dimensione parallela e scrivono le idee geniali. Però io là dentro non mi sento di entrare, solo ogni tanto origlio.
L'indirizzo per trovarsi lì non lo hanno ancora bene capito neanche loro, che succede per caso, sennò ve lo dicevo.

domenica 14 gennaio 2018

non credetemi pure

Credo che esista un bar, in una dimensione parallela, dove si incontrano le persone creative, ci vanno a raccontarsela, poi bevono qualcosa, mangiano un tramezzino, o un toast, ognuno con i suoi gusti, ha due stanze, per dire, piccole, e le vetrate sono sia di qua che di là, perché è un bar ad angolo, ha dei quadri di foto in  bianco e nero, e queste persone se la raccontano e poi quando tornano nell'altra dimensione parallela, realizzano. 
Io lo so perché ci sono stata, è un bar bellissimo.

giovedì 11 gennaio 2018

un senso, tutto questo, ce l'avrà pure

che più mi concentro nella storia, che in fondo, chi non ha una storia nel backup, più sento la mancanza di mio marito, che poi adesso che ha gli occhiali, non so, è un tale bonazzo, con gli occhiali, gli han detto "Assomigli a quell'attore,  James Franco", e io che non mi ricordo mai i nomi, un giorno, sul divano, mi sono gettata su di lui dicendogli "sei un tale figo, come quell'attore, Jean Franco". 
"Gianfranco Chi?"

di date importanti

Il diciotto gennaio, che quest'anno cade di giovedì, tra una settimana, per me è un giorno importantissimo, perché cinque anni fa è morta mia nonna e io l'amavo tantissimo. L'amo ancora adesso, per la verità. Non smetterò mai, di amarla, per la verità.

Riscrivendo questa cosa che avevo nel disco rigido, la sto cambiando, il diciotto gennaio è una data importante, in questa cosa che sto scrivendo, l'altro giorno mi sono informata su un paese che c'entra con tutta la storia, ma non scrivo il perché, adesso, forse un giorno, chissà, comunque questo paese è la Norvegia, e ho scoperto che proprio il 18 gennaio è il giorno in cui il sole ricomincia a sorgere dopo tanti mesi di buio.  Per me è perfetto, ne sono felice.

L'ho detto a  mio figlio grande, gli ho detto Ale Ale Ale Ale, ma la sai una cosa? lui si è spostato le cuffie da un orecchio, ha ascoltato, poi ha detto E allora?


mercoledì 10 gennaio 2018

il caso o la necessità? Mai capito

Se dovessi scrivere tutte le volte che, nella mia vita, mi sono capitate delle coincidenze, ma non robetta eh, parlo di cose grosse

maestra, lo sai? l'infinito è un numero che non finisce mai

ecco

e se non ci credete è perché non siete me. Chi mi frequenta invece,

maestra, infinito vuol dire

ecco.

Però, un po', è fatica.

martedì 9 gennaio 2018

cominciamo bene (per davvero)

Nell'anno nuovo, questo qua, il 2018, ho ripreso in mano una roba che avevo scritto almeno sette anni fa, era chiusa in un disco rigido, per liberare spazio, backup, l'ho ripresa, l'ho letta, mi veniva da vomitare, scritta male ma male ma male, che imbarazzo, l'avevo scritta fantasticando mentre mettevo a letto i bambini, ore e ore di fianco a loro ad aspettare che si addormentassero, non si addormentavano mai, mi accompagni nel sonno, sì, vengo, a morire di noia, vedi che utile, la noia, insomma l'ho ripresa in mano, come storia ci sta tutta, come personaggi anche, insomma, la sto riscrivendo da capo in modo completamente diverso, salvando trama e personaggi, più o meno, perché qualche differenza c'è anche lì, ma insomma, sta venendo fuori una cosa bella, secondo me, ma non devo dirlo io, come dice mio marito, però gli ho fatto leggere due righe, ha riso, me le ha correte un po', infatti giusto, però ha riso. 

Insomma, scrivere, in ferie, perfetto, invece se devi anche caricare la lavastoviglie, passare lo swiffer, preparare il pranzo ai ragazzi, andare a lavorare, lavarti, fare i giri per i figli, essere a casa perché adesso sono i figli che girano e trottano, e tu devi essere a casa, devi fare da perno, per così dire, ecco, scrivere in questa condizione, è una roba di un difficile. E' difficile fare anche tutto il resto tipo ascoltare le persone che ti parlano, perché, porca miseria, la testa è sempre lì, poi si creano degli imbarazzi.

lunedì 8 gennaio 2018

Cominciamo bene

Non è tanto che è lunedì, sono le ferie. Come faccio adesso a iniziare a lavorare, che ho sonno? Bella domanda.

mercoledì 3 gennaio 2018

l'equilibrio


Sfugge, talvolta, il significato dei sogni.



Per quanto surreale, alla fine è invece così maledettamente chiaro.